venerdì 27 gennaio 2012

Quali sono le motivazioni che spingono ad intraprendere l'avventura di costruire una nuova collana di poesia?

Ecco come - e perché - nasce Sibilla
la nuova Collana di poesia Contemporanea
della Casa Editrice Pendragon
diretta di
Cinzia Demi

 
Quando con Antonio Bagnoli abbiamo pensato all’idea di far nascere una nuova collana di poesia, non sono mancate le perplessità. Da parte mia soprattutto, è iniziata subito una riflessione per un’analisi ontologica di questa nuova realtà, di questa situazione che mi stavo predisponendo a concretizzare.
C’era davvero bisogno, in un momento come questo, dove solo l’immagine sembra contare – ma solo quella delle apparenze, del superficiale – c’era bisogno di prendere in considerazione l’idea di far nascere una collana di poesia, e poi soprattutto di farla vivere? E poi come riuscire a farla sopravvivere in un mondo così pieno di egoismi, narcisismi, invidie, vendette e ripicche, che caratterizza l’ambiente artistico in generale e purtroppo anche quello poetico che – se pur dovrebbe raccogliere i contenuti migliori dell’animo umano – è fatto da umani, quindi contiene le loro debolezze, le loro paure, i loro difetti, magari esorcizzati nello scrivere stesso. Credetemi che prendere questa decisione non è stato per niente facile. Anche perché ci si confronta con un’editoria fatta di pochi grandi colossi – ai quali non si accede se non con la presentazione di qualcuno – e con una miriade di  altre situazioni medio-piccole che sgomitano per farsi avanti, per proporre i loro nomi, i loro titoli. Per non parlare della critica che, di solito, attenziona solo i soliti noti – e i poeti attenzionati sono pochissimi, e quasi tutti appartenenti a certe nicchie suddivise sostanzialmente per aree geografiche - e i nostri autori rischiano di restare nel nulla, nel grande mare della carta stampata che dopo qualche tempo finisce al macero con i loro bellissimi versi… e di lor traccia non resta.
Allora quale può essere il senso di intraprendere quest’avventura, con tutti i rischi  - materiali e morali – che comporta? Intanto l’appoggiarsi ad una casa editrice come la Pendragon che è garanzia di  serietà, sia nell’ attenzione posta alla realizzazione del libro che alla sua distribuzione - non di poco rilievo è il fatto che la distribuzione avviene su tutto il territorio nazionale, se pure a richiesta – e che con questa iniziativa, della nuova collana ha deciso di investire anche come immagine verso un prodotto che – lo sappiamo tutti – non è molto commerciale. La poesia non vende… forse perché non è proposta nei modi giusti, forse per pigrizia intellettuale, forse perché non è di moda… quali che ne siano le motivazioni, e ne potremmo trovare infinite, la poesia non vende… Ma nonostante questo, non è vero che non piace alla gente, non è vero che so siamo noi stessi, autori, a porgerla  la gente non risponde e non apprezza. Ho decine e decine di prove e riprove di questo, di esperienze raccolte. Ed ecco perché, infine, la casa editrice ha deciso di affidarmi quest’incarico, sapendo che non avrei lasciato soli i poeti nel loro cammino di presentazione al pubblico dei loro lavori, ma al contrario, li avrei accompagnarti scegliendo e  organizzando per loro eventi dove proporsi.   E’ fatica lo so ma è così che funzione: se i lettori di poesia sono pochi e gli altri non vengono a cercarla, dobbiamo essere noi a portargliela, ad offrigliela… e pubblicare un libro serve anche a questo, ad avere i mezzi per comunicare, a dare garanzia di serietà d’intenti. Il poeta dice al suo pubblico: sono così serie le mie intenzioni di farmi ascoltare che te le ho messe per scritto, in un libro, che magari mi è costato pure  - perché i poeti, difficilmente riescono pubblicare gratis – e vale la pena che tu mi ascolti  perché le cose che ho da dirti non solo le mie, ma riguardano anche te, sono universali , troverai nei miei testi qualcosa che ti appartiene che ci legherà in un’esperienza comune che arricchirà tutti e due. Le cose che ti racconterò – perché la poesia deve raccontare qualcosa, deve essere comprensibile, non può essere oscura e capita solo da chi la scrive, anche se può essere soggetta magari a più interpretazioni, a seconda della sensibilità e dell’esperienza – ebbene,  le cose ti racconterò tu le vivrai inseme a me, diventari poeta insieme a me, e la poesia ti sarà più vicina, più amica...
Allora io dico che la poesia deve tornare  a raccontare, per avvicinarsi alla gente. E questo spiega il motto che apre il blog della collana che dice così:
Il "mondo sensibile" ha bisogno di attenzione, di ascolto. L'uomo ha bisogno di ritrovare il tempo della propria coscienza. La poesia può tornare ad essere lo strumento per colmare le lacune della storia, per conservare la memoria delle cose... Sibilla è la nuova collana di Poesia della Casa Editrice Pendragon che si propone di promuovere la voce di chi si sente partecipe di questi sentimenti.
Cinzia Demi

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